Beata Teresa Casini

Viva il Cuore Trafitto di Gesu'


<< Cuore trafitto di Gesù, a cui tutto desidero immolare in me, e così attestarti il mio amore e consolare il tuo trafitto Cuore, ti prego nella bassezza del mio nulla, di voler distruggere in me ciò che vi ha di più nobile, quello che costituisce il fondo del mio cuore, cioè il desiderio della vita per compiere i desideri del tuo trafitto Cuore, cioè l'opera delle Oblate e delle Vocazioni al Sacerdozio. Questo desiderio della vita ti usurpa la gloria che solo a te è dovuta, perché occultamente appropria a me ciò che è tutta opera tua. Purifica, distruggi, annienta in me questa parte più eletta del mio cuore; ed il vuoto che questa immolazione lascia, sia dal tuo intimo dolore e dal tuo amore riempito >>.
Madre Teresa Casini

"...Spesso nell'orazione i miei sentimenti restavano sospesi, ed io alloa non avevo piu' pensieri, ne' avvertivo quando attorno a me accadeva. In questo stato alcune volte mi si presentava Gesu' alcune altre volte invece sentivo la voce nel mio cuore che mi chiedeva di essere consolato, che il suo Cuore era trafitto e che cercava le anime. Io provavo tanta pena e passavo le ore a internarmi nelle pene del caro mio Signore."
"Una volta stavo ai piedi di Gesu' Sacr.to, nel mio poco procuravo consolarlo nell'abbandono in cui e' lasciato nel Sacramento, quando Gesu' mi si presento', avanti al ciborio, in un aspetto mesto e addolorato, Egli non parlo', ma si mostro' il suo Divin Cuore trafitto da una spina, al lato destro, al disopra del Cuore. Io capii che Gesu' voleva essere consolato e che era trafitto il suo Cuore. Io mi intesi tanta pena, i miei sentimenti erano tutti assorti nel pensiero di Gesu' e del suo Cuore trafitto."
"Il sapere che il Cuore di Gesu' soffriva, mi eccitava nel cuore un vivo desiderio di patire io pure qualcosa, mi formai delle cinte con latta tagliata a puta, ma il Padre Abbate non mi permise, mi dette una cat. ed una discip., la prima la portavo quasi tutto il giorno e qualche volta anche la notte, la seconda poi facevo ogni giorno e molte volte sino a sangue."
"...Gesu' mi si presento' nuovamente col suo Cuore cosi' trafitto ed in quello stato di mestizia, io, nell'intimo del mio cuore le domandai la causa di quella spina, e Gesu' con accento mesto e doloroso mi disse: "Il mio Cuore e' trafitto da questa spina conficcatami da quei sacerdoti che non corrispondono alla sublime loro vocazione." mi richiese di consolarlo..."


"...Il pensiero del Cuore trafitto di Gesu' occupava spessissimo tutto l'animo mio, e la pena mia piu' grande era di vedermi impotente a poter consolare il Cuore trafitto di Gesu' unico oggetto del mio amore. Un giorno il Padre Abbate mi dono' una immagine del Cuore di Gesu', senza effige. Egli l'aveva fatta dipingere dal suo zio Capparoni. Non so esprimere quello che provai nell'avere tra le mie mani quel Cuore trafitto. Lo tenni presso di me nella cella, e spesso restavo del tempo a mirare quella cara immagine i lamenti di cui penetrarono un giorno tanto nel mio cuore."
"...le pene del Cuore di Gesu' erano sempre nella mia mente, ma io non potevo comprendere come il Cuor di Gesu' venisse offeso dai sacerdoti e pensavo che era un inganno il mio; ma un giorno Egli mi disse: << Il Sacerdote e' parte delle mie viscere, pupilla dei miei occhi, il carattere sacerdotale e' al disopra di qualunque dignita'. Io ho chiamato queste anime al mio servizio dandole una vocazione cosi sublime, le ho circondate di lumi e grazie dello Spirito Santo e le ho messe in mezzo alla societa' affinche', trattando continuamente tra essa, mi fossero tanti canali in cui le anime passassero per venire al mio cuore ma, aggiunse con espressione di dolore non tutti corrispondono alla loro vocazione e con le loro ingratitudini trafiggono il mio cuore conficcando una spina in esso >> . Mi chiese poi di riparare e consolarlo nel suo dolore."
La sua offerta suprema
"Un giorno che pregavo e pensavo come mai il Signore mi amava tanto e mi faceva intendere le pene del suo Cuore, mentre io ero tanto cattiva, intesi nel fondo dell'anima mia queste parole, che lasciarono tanta pace nell'anima: << Io mi voglio servire di te come un canale per condurre le anime al mio Cuore >>."
..."Egli mi si presentava col suo Cuore trafitto ed allora dimenticavo le mie pene per occuparmi del Cuore trafitto di Gesu'!."...
..."Il sentimento delle sofferenze del Cuore di Gesu' era molto profondo in me e da questo sentivo che sorgeva sempre piu' nel mio animo il desiderio di portare anime al Signore."...
"...una cosa sola sentivo forte cioe': amare tanto Iddio, consolare il Cuore trafitto di Gesu'."
"...volevo consolare Gesu', ma che potevo fare io? come potevo riperare? chiesi qualche mortificazione di piu', ma mi fu accordato solo il non bere il venerdi. Io desideravo molto mortificarmi, mi sembrava, che non potendo fare nulla per il Signore e per mostrarle il mio amore, la mortificazione esterna era un mezzo per soffrire qualche cosa per amore di G.C. e per consolare il suo Cuore."
"...Debbo pero' dire che nel fondo del mio cuore vi era un gran desiderio che qualcuno avesse cominciata l'opera, perche' l'idea di dare anime a Gesu', e che queste con imitare la vita di G.C. ed unirsi ed offrirsi con Lui quale Vittima di riparzione e di olocausto alla giustizia del Divin Padre, specialmente per le offese che riceve dalle persone a Lui consacrate, mi attraeva lo spirito e mi sembrava che il Cuore trafitto di Gesu' venisse consolato, vedendo attorno a se' anime con tale spirito."
"Ero molto contenta che l'opera s'incominciava, ed il pensiero di appagare il desiderio del Cuore di Gesu' mi ricolmava il cuore di gioia."
"Fu in mezzo alle umiliazioni e sofferenze che sentivo piu' vivo ed intenso il desiderio di farmi santa, ed il pensiero di soffrire per consolare il Cuore trafitto di Gesu' mi sosteneva..."
"Una volta, ricordo che stando ai piedi del Sacr.to e pensando come mai poteva essere che il Cuore di Gesu' era cosi trafitto, Gesu' mi disse: << Il Sacerdote e' parte delle mie viscere, pupilla degli occhi miei, e il carattere sacerdotale e' al disopra di ogni dignita'. Io ho chiamate queste anime al mio servizio, dandole una vocazione cosi sublime, li circondo di lumi e grazie dello Spirito Santo e li ho messi in mezzo alla societa' affinche', trattando in mezzo ad essa, mi fossero tanti canali in cui le anime passassero per venire a me, ma - aggiunse tutto mesto- non tutti corrispondono alla loro vocazione e con le loro ingratitudini ed infedelta' trafiggono il mio cuore, conficcandoglinuna spina >>. Mi chiese di consolarlo e di riparare."
"Dico la verita' che io non potevo arrivare a persuadermi che il Cuore di Gesu' si lamentava cosi e che la spina che mi mostrava nel suo cuore e che tanto lo trafiggeva, fosse causatagli dai suoi ministri. Io temevo tanto d'ingannarmi e quindi cercavo di essere piu' buona affinche' il Signore mi avesse aiutata a non cadere negli inganni, pero' il pensiero del Cuore di Gesu' non mi lasciava un momeneto ed io volevo accontentare le brame del Signore."
"Quanto piu' sentivo pena per il Cuore trafitto di Gesu', tanto piu' nel mio cuore sentivo bisogno di consolarlo..."
"Il Signore spesso parlava all'anima mia, il mio cuore rimaneva penetrato intimamente dei lamenti del Cuore di Gesu', e ricordo che mi sentivo come se l'anima vivesse delle stesse pene di questo cuore appassionato e amante"
"... un giorno trovandomi come il solito avanti il SS.mo Sacr.to, tutto spari' avanti all'anima mia ed il Cuore di Gesu' si presento' al mio spirito nella sua bellezza divina. Egli nulla disse al mio cuore, ma mi guardo' amorosamente e quello sguardo penetro' nel fondo del mio animo, e l'anima mia intese il bisogno di riposarsi in Dio. "
"...Ricordo che il primo febbraio, vigilia dell'apertura, stando a preperare in chiesa per l'indomani, ebbi un presentimento chiaro di tutto quello che si e' sofferto in questi anni trascorsi; il cuore mi si strinse e quasi mi intesi smarrire ed ebbi timore, ma mi venne in pensiero il cuore di Gesu' trafitto ed a questo pensiero accettai tutto, ma pregai Iddio d sostenermi..."
"Io intanto proseguivo la mia vita e sempre piu' l'anima mia si riconcentrava nel Signore, il mio cuore passava dei giorni ricolmi di consolazione, che pero' erano sempre avvolte nel dolore del Cuore di Gesu' "
"La mia pena era prodotta nel vedere la mia incapacita', spesso offrivo il mio cuore a Gesu' e lo pregavo a venire a nascondere la Sua in esso, raddoppiavo le mie penitenze e sopra ogni cosa mi sentivo di esercitarmi nell'obbedienza e abbassarmi avanti le creature, quindi in famiglia presi l'assunto della cucina, aiutavo e lavavo le stoviglie ecc. tutto mi sembrava poco riflesso al desiderio di consolare il Cuore trafitto di Gesu'."